Comprendere l’infiammazione dalla A alla Z

Comprendere l’infiammazione dalla A alla Z

Luglio 10, 2023 Off Di Ilario Galgani

L’infiammazione è un processo naturale che si attiva nel corpo umano di fronte a quella che viene rilevata dal sistema immunitario come una minaccia. Il processo infiammatorio, infatti, serve per isolare gli elementi dannosi, che possono essere microrganismi patogeni come batteri e virus, cellule danneggiate o morte, o sostanze irritanti. Una volta isolato, l’agente nocivo viene neutralizzato e rimosso, permettendo la successiva fase di guarigione e riparazione dei tessuti. L’infiammazione è quindi una componente fondamentale della risposta immunitaria, che permette al corpo di proteggersi e di mantenere la sua integrità e il suo corretto funzionamento.

Le cause dell’infiammazione

Le cause che generano l’infiammazione possono essere numerose e diverse tra di loro. Esistono situazioni provocate da un evento accidentale, come un infortunio, che dà luogo a un trauma, oppure possono esserci altri tipi di cause.

Ad esempio, l’esposizione a sostanze chimiche o tossine ambientali, sia interne che esterne al corpo, può innescare una reazione infiammatoria. Anche le infezioni, causate da agenti patogeni come batteri, virus o funghi, sono tra le cause più comuni di infiammazione, poiché il sistema immunitario risponde attivamente per neutralizzare l’invasore. In alcuni casi, le malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani del corpo, possono causare infiammazione. Infine, alcuni stili di vita malsani, come una dieta povera e lo stress cronico, possono contribuire all’infiammazione sistemica, potenzialmente dando origine a una serie di malattie croniche.

Infiammazione acuta vs. infiammazione cronica

A seconda della causa che ha generato l’infiammazione si possono originare due riposte infiammatorie diverse: l’infiammazione acuta e l’infiammazione cronica.

Quella acuta si realizza in risposta a un evento momentaneo e, generalmente, si estingue in pochi giorni o, al massimo, in poche settimane.

Quella cronica, invece, rappresenta una degenerazione dell’infiammazione acuta, oppure è la conseguenza di una patologia cronica come, per esempio, l’artrite reumatoide, etc.

Le principali differenze tra l’infiammazione acuta e l’infiammazione cronica sono:

  • Durata: l’infiammazione acuta ha una durata breve e si risolve nel giro di pochi giorni o settimane. Al contrario, l’infiammazione cronica può durare mesi o anni, tanto che in alcuni casi può diventare addirittura una condizione permanente.
  • Conseguenze: l’infiammazione acuta si instaura nell’organismo con lo scopo di proteggere e curare il corpo, stimolando la guarigione. L’infiammazione cronica, invece, può avere effetti dannosi, portando a un danno tissutale continuo e potenzialmente contribuendo allo sviluppo di malattie croniche. Tuttavia, anche l’infiammazione acuta, se non curata opportunamente, può degenerare e cronicizzare.
  • Sintomi: i sintomi dell’infiammazione acuta sono cinque, ovvero dolore, rossore, calore, gonfiore e, a volte, perdita di funzione. I sintomi dell’infiammazione cronica non sempre sono altrettanto evidenti, oltre al fatto che possono includere altri disturbi come affaticamento, febbre, indolenzimento, dolore diffuso.
  • Trattamento: mentre l’infiammazione acuta può spesso risolversi da sola, con trattamenti a breve termine e con farmaci più leggeri, l’infiammazione cronica richiede generalmente un approccio di gestione a lungo termine con farmaci più potenti. Inoltre, per le condizioni croniche può essere necessario includere cambiamenti dello stile di vita e, in alcuni casi, terapie fisiche.

Infiammazione e dolore: che relazione hanno

Il dolore è uno dei sintomi più comuni e riconoscibili dell’infiammazione. Si manifesta quando i tessuti danneggiati rilasciano sostanze chimiche, tra cui prostaglandine e bradichinine, che stimolano i recettori del dolore nelle cellule circostanti. Questo segnale di dolore viene poi trasmesso al cervello, causando la percezione del dolore. In questo senso, il dolore può essere visto come un segnale di allarme che indica al corpo la presenza di un danno o di un’infezione.

Tuttavia, non tutte le infiammazioni sono dolorose. La percezione del dolore può variare notevolmente a seconda della localizzazione e dell’estensione dell’infiammazione, così come dalla soglia individuale del dolore. Ad esempio, l’infiammazione degli organi interni può non causare dolore fino a quando la condizione non diventa più grave o estesa. Allo stesso modo, alcune persone possono avere infiammazione cronica senza sintomi di dolore evidenti, una situazione che può essere rischiosa se non diagnosticata e gestita adeguatamente.

È importante ricordare che, mentre il trattamento del dolore può fornire un sollievo temporaneo, è altrettanto importante affrontare la causa sottostante dell’infiammazione per garantire una risoluzione a lungo termine del problema. Questo può richiedere un approccio di gestione più complesso, che includa cambiamenti nello stile di vita, terapie fisiche e farmacologiche, tutte strategie finalizzate a ridurre l’infiammazione e, di conseguenza, il dolore.

I trattamenti per l’infiammazione

Per trattare l’infiammazione esistono varie cure e vari approcci, spesso dipendenti dalle cause che hanno generato l’infiammazione stessa.

I trattamenti farmacologici possono comprendere l’uso di antinfiammatorie non steroidei (FANS), utilizzati prevalentemente nei casi meno gravi per ridurre il dolore; corticosteroidi, che sono dei farmaci utilizzati in genere per i casi di infiammazione più grave e/o per l’infiammazione cronica; terapie biologiche, come gli inibitori dell’interleuchina e gli inibitori del TNF, utilizzati soprattutto per il trattamento di malattie autoimmuni.

Gli antinfiammatori non steroidei per uso topico, come Traulen 4% Gel, sono particolarmente utili in quanto hanno il vantaggio di agire localmente, con un rischio ridotto di effetti collaterali sistemici rispetto ai FANS orali.

Oltre ai trattamenti farmacologici, esistono numerose strategie non farmacologiche per gestire l’infiammazione. Queste includono modifiche alla dieta e allo stile di vita, l’esercizio fisico regolare, il controllo dello stress e, in alcuni casi, la fisioterapia. Queste strategie possono essere efficaci da sole o in combinazione con il trattamento farmacologico, e svolgono un ruolo fondamentale nel gestire l’infiammazione a lungo termine e nel promuovere la salute generale.