La donna al centro del "Premio Internazionale Città Solidale Catanzaro"
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Quinta edizione del “Premio Internazionale Città Solidale, Catanzaro” con al centro la donna. L’evento si è tenuto ieri sera al Teatro Comunale di Catanzaro. La giornalista Donatella Soluri ha introdotto la serata con la presentazione delle personalità premiate per il loro impegno nel sensibilizzare e per aver promosso forme diverse di supporto alle donne vittime di violenza e discriminazione. Arcangelo Badolati, giornalista e autore del libro “Iodamorenonmuoio”, ha messo in luce il fenomeno delle spose bambine in Calabria, donne all’interno del circuito criminale della ‘ndrangheta, donne costrette ad essere ostaggio dei loro uomini per tutta la vita, in contrapposizione alle tante donne che hanno portato avanti le loro famiglie, nonostante la lontananza dei mariti emigrati. La parlamentare Enza Bruno Bossio ha messo in evidenza come la violenza sulle donne che balza agli onori della cronaca sia un fenomeno tristemente antico: nonostante questo, molte sono state le conquiste straordinarie delle donne, dalle leggi sul lavoro, sull’aborto e contro la violenza ed il femminicidio. «Sicuramente - ha continuato la Bossio - bisogna proseguire a livello culturale nell’insegnare soprattutto ai più giovani il rispetto verso le donne come elemento di crescita personale e culturale». Proprio nell’incontro con i giovani si è inserito “Universo Minori” con il suo presidente Rita Tulelli, la quale, tracciando un excursus sulla nascita dell’associazione nel 2009, ha messo in risalto l’impegno soprattutto nelle scuole attraverso incontri programmati negli anni che riguardano varie tematiche, dal bullismo, alla violenza sulle donne, dal gioco di azzardo alle dipendenze da internet. Azioni queste che sono rivolte anche ai giovani dell’Istituto Penale per i Minori di Catanzaro e che puntano a trasmettere il messaggio fondamentale della non violenza e dell’accettazione dell’altro. E’ seguita la testimonianza di Anna Macrì, attrice e scrittrice del libro “Malamore. Quando il male marchia il ventre delle donne”, un testo frutto di tre anni di ricerca in tutta la Calabria che ha portato alla luce la storia di dieci donne. Un libro che, secondo l’autrice, vuole essere un attacco diretto al sistema che crea la vittima e il carnefice e che attraverso delle sovrastrutture sociali cristallizza la figura di una donna subordinata all’uomo e fa emergere la violenza di genere. Auspicabile in questo senso una rivoluzione culturale che deve partire attraverso una buona comunicazione, come quella testimoniata da Raffaella Rinaldis, della redazione di “Fimmina Tv”, canale nato nel 2012, che vuole colmare un vuoto attraverso il racconto di quelle donne che hanno voglia di parlare dei loro problemi, delle loro capacità e anche di tante cose buone. Un impegno che andrà ad essere implementato, come sottolineato dalla Rinaldis, nel prossimo futuro, attraverso la creazione della “Casa delle donne”, per passare dal racconto giornalistico alla risoluzione stessa dei tanti problemi. Traendo le conclusioni, il presidente di Fondazione Città Solidale Onlus, padre Piero Puglisi, ha affermato che «bisogna mettersi al servizio, e non basta il volontariato: ci vuole anche la professionalità per mettersi in gioco; per questo gli operatori costantemente si formano. Noi, però, da soli non ce la possiamo fare, tutta la realtà deve diventare solidale, senza solidarietà non ci può essere nessuna battaglia sociale, nessun cambiamento». Dopo la premiazione, Massimo Luca, storica chitarra di Lucio Battisti, supportato dal gruppo siciliano degli “Aedo”, attraverso la musica è entrato dolcemente nel cuore dei presenti. Un concerto che ha attraversato in un viaggio ideale i grandi autori della musica italiana, da Battisti a Paolo Conte, a Bruno Lauzi, a Fabio Concato. Un musicista, Massimo Luca, che attraverso il racconto di aneddoti vissuti insieme a Lucio Battisti, ha fatto rivivere il ricordo e lo ha reso attuale con le grandi canzoni: “Non è Francesca”, “Mi ritorni in mente”, “I Giardini di Marzo” e tutto il repertorio della grande musica d’autore italiana. Una serata, insomma, che testimonia l’impegno di Fondazione Città Solidale nel sensibilizzare il territorio sulle grandi tematiche del sociale, e che dimostra come questa realtà abbia sempre la voglia di continuare a stare al fianco dei più deboli.
Carmela Commodaro
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