Avvocato adozione: chi si occupa dell’adozione?

Avvocato adozione: chi si occupa dell’adozione?

Luglio 28, 2022 Off Di Ilario Galgani

Il tema delle adozioni è molto sentito e implica scelte e sentimenti profondi, per questo non è semplice da trattare. Sempre più spesso, negli ultimi anni, si muovono critiche che riguardano limiti imposti dalla legge, ma di certo queste non costituiscono le uniche difficoltà. Il ruolo di un avvocato per un’adozione è molto delicato e allo stesso tempo entusiasmante, poiché si vive uno dei momenti più belli ed affascinanti per una coppia. Il percorso per l’adozione è difficile e richiede una grande preparazione dal punto di vista psicologico, affettivo ed economico. Infatti bisogna considerare anche lonorario dell’avvocato per l’adozione di un maggiorenne o un minore.

Le motivazioni per adottare un bambino, seppur diverse, hanno come base un sentimento di altruismo: aiutare un bambino e dargli tutto l’amore e la cura che non ha ricevuto dalla sua famiglia.

Il più delle volte l’impossibilità di avere un figlio porta le coppie a prendere in considerazione l’adozione. Infatti, quando non arriva un figlio, se desiderato, il progetto di vita condiviso rischia di infrangersi.

In questo articolo vedremo l’importanza dell’avvocato in un percorso di adozione e quali step bisogna seguire.

Perché è necessario l’avvocato per un’adozione nazionale?

L’assistenza di un avvocato in un’adozione nazionale è indispensabile?

La risposta non è del tutto affermativa. L’adozione nazionale, può avvenire anche senza avvocato, ma in molti casi risulta utile una consulenza e un’assistenza.

Per l’adozione nazionale, l’avvocato non è indispensabile poichè si concretizza in una dichiarazione di disponibilità all’adozione, da presentare al Tribunale, allegando tutti i documenti necessari. Questa domanda ha validità di tre anni, trascorsi i quali è possibile presentare un’ulteriore richiesta.

Un Avvocato esperto in adozioni può dare il giusto supporto per la verifica dei requisiti di legge e le varie possibilità che possono verificarsi durante questo percorso.

La norma che disciplina l’adozione nazionale è la n°183/1984 con l’articolo 6, e prevede alcune condizioni per poter ambire ad un’adozione, come:

  • Essere coniugati;
  • Convivere stabilmente da almeno tre anni:
  • Avere almeno 18 anni e non più di 45 rispetto al minore adottabile.

L’idoneità a prendersi cura della persona sarà giudicata dai servizi socio assistenziali competenti in base alla residenza, che dovranno avviare le verifiche del caso.

A seguito della domanda, se la relazione psico sociale è positiva, la coppia sarà chiamata per un abbinamento dal Tribunale.

Prima di una decisione definitiva, la procedura prevede l’affidamento preadottivo del bambino alla coppia per un anno, periodo durante il quale i servizi competenti verificano l’andamento della convivenza e, se positiva, confermano che l’adozione corrisponde all’interesse del minore.

Come si può intuire il procedimento è lungo e il risultato non è garantito. Per questo è consigliabile una consulenza specializzata per gli aspetti giuridici. L’Avvocato Matrimonialista a Torino Laura Gaetini (recapiti presenti sul sito https://avvocatomatrimonialista.org/), fornisce assistenza esperta nel lungo percorso di adozione o affido familiare. Lo studio legale, con sede a Torino, Milano, Cuneo e Roma è da oltre 25 anni garanzia di affidabilità e competenza. Fornisce un supporto personalizzato e la consulenza di un avvocato specializzato nel caso in questione.

Inoltre, l’aiuto di un avvocato esperto è fondamentale per richiedere un’adozione internazionale, cioè adottare un minore che risiede all’estero. In tal caso è necessario avere al proprio fianco un avvocato che sia competente anche in diritto internazionale.

In taluni casi, decisamente particolari e a determinate e specifiche condizioni anche i single possono adottare facendo ricorso o all’adozione di maggiorenne o all’adozione in casi particolari.

Quanto costa una pratica di adozione?

In Italia è possibile presentare una richiesta anche per adottare un maggiorenne, sebbene la procedura sia simile ci sono delle differenze da sottolineare.

L’adozione di un maggiorenne è disciplinata dagli articoli 291 e seguenti del Codice Civile, modificati dalla legge n.184 del 1983. La disciplina giuridica è differente da quella per l’adozione di un minorenne poiché il soggetto in questo caso ha acquisito la capacità di agire.

Nel dettaglio la legge prevede che chi vuole adottare un maggiorenne deve avere determinati requisiti:

  • Avere almeno 35 anni e superare di almeno 18 anni l’età dell’adottato;
  • Non è necessario essere coniugati;
  • Se si è coniugati, l’altro coniuge non ha l’obbligo di adottare a sua volta;
  • L’adottato deve esprimere il suo consenso all’adozione;
  • I genitori, il coniuge ed eventuali figli dell’adottato devono dare il loro consenso.

Se il percorso di adozione ha esito positivo, il maggiorenne adottato:

  • Assume il cognome dell’adottante o lo aggiunge al proprio;
  • Conserva i diritti e i doveri verso la famiglia di origine;
  • Acquista i diritti successori nei confronti dell’adottante ma non dei suoi parenti.

La richiesta di adozione del maggiorenne si presenta al Presidente del tribunale del luogo di residenza dell’adottante. Data la delicatezza della procedura è quasi sempre necessaria l’assistenza di un avvocato per l’adozione.

Dopo aver ricevuto la domanda, il tribunale competente raccoglie tutte le informazioni e verifica che siano rispettate le condizioni di legge. Sentito il parere del Pubblico Ministero, il tribunale emette un decreto con cui decide di procedere o meno all’adozione.