Contestare la bolletta dell’acqua: come inoltrare un reclamo

Contestare la bolletta dell’acqua: come inoltrare un reclamo

Aprile 1, 2020 Off Di Facchini

Non sprecare l’acqua”: tante volte sentiamo ripetere questo messaggio che invita a fare molta attenzione nell’utilizzo di uno dei beni più preziosi al mondo. Negli ultimi tempi questa consapevolezza sta aumentando, e sono sempre di più le persone che pongono una certa attenzione su questo aspetto, evitando sprechi inutili e dannosi. Anche per questo, se arriva una bolletta dell’acqua con una cifra fin troppo alta da pagare, è sempre meglio verificare se effettivamente abbiamo consumato così tanto oppure se c’è un errore. L’ipotesi che la bolletta sia un po’ troppo elevata può derivare anche da una differenza troppo netta con le bollette precedenti, senza che si sia effettivamente verificato un consumo tale da giustificare l’aumento: in tal caso è giusto contestare la bolletta acqua.

Contestare bolletta acqua: importante verificare lo stato del contatore

La prima cosa che ci viene in mente è quella di rivolgerci ad un avvocato. Tuttavia, prima di passare alle vie legali, esistono altri passaggi da poter affrontare per far valere le proprie ragioni e portare la società che eroga il servizio a correggere la fattura. In poche parole, ogni utente che ritiene di non aver consumato quanto riportato sulla fattura può contestare la bolletta dell’acqua. Come? Le modalità sono diverse, tra cui anche la telefonata alla società idrica oppure una lettera dove si espongono le proprie ragioni. L’obiettivo deve essere quello di verificare se il consumo corrisponde a quello riportato sulla bolletta: in poche parole, dobbiamo chiedere di controllare il contatore dell’acqua, che di solito viene installato dalla società che gestisce il servizio idrico in una determinata zona.

I consumi troppo alti possono infatti dipendere da una serie di fattori. Il primo è proprio quello di un possibile malfunzionamento del contatore dell’acqua, che può guastarsi esattamente come ogni altro dispositivo. A cosa può essere dovuto il guasto o il malfunzionamento? Ad esempio all’usura, che può verificarsi specialmente se il contatore dell’acqua comincia ad avere una certa età. Un guasto alla turbina radiale, ad esempio, fa “saltare” il sistema di conteggio e causa un calcolo non pertinente all’effettivo consumo dell’utente.

Se invece il contatore funziona perfettamente, è opportuno dare uno sguardo anche alle tubature. Talvolta possono infatti verificarsi delle perdite all’interno dei tubi, specialmente se gli stessi sono molto datati e non hanno usufruito di adeguata manutenzione. Una situazione di questo tipo non fa che favorire sprechi idrici molto elevati, con il conto sulla bolletta che non potrà che apparire superiore rispetto al consumo effettivo dell’utente.

Un’altra possibilità è quella che invece fa riferimento alla lettura del contatore dell’acqua. In genere, la lettura viene affidata ad alcuni addetti della società idrica, che si recano nelle varie zone per controllare l’impianto e prendere visione della cifra, che viene quindi annotata. L’errore umano è sempre dietro l’angolo: può bastare una disattenzione, o un numero scritto male per la fretta, o una macchiolina che fa confondere un numero per un altro ed ecco che l’utente si ritroverà con una bolletta completamente “sballata”.

Contestare bolletta acqua: come inoltrare il reclamo

Se persiste una di queste situazioni, l’utente può procedere al reclamo. Contestare la bolletta dell’acqua è quindi possibile inviando una lettera di reclamo alla società che gestisce il servizio idrico. Ma cosa bisogna riportare nella lettera? Prima di tutto l’utente deve inserire tutti i propri dati, ovvero nome e cognome, indirizzo dell’abitazione (e quindi dell’utenza) e il numero di fattura per cui viene avviata la contestazione. A questo punto sarà opportuno specificare la causa che ha portato ad un conteggio sbagliato: un errore da parte dell’addetto, ad esempio, oppure un guasto al contatore o ancora una perdita occulta. La consegna del reclamo può avvenire a mano, recandosi presso l’ufficio apposito; in alternativa, l’utente può anche inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure una mail con un indirizzo di posta certificata (PEC).

Una volta ricevuta la contestazione, la società che gestisce il servizio idrico avvierà le procedure di controllo – entro 30 giorni, ndr – per verificare se effettivamente sulla bolletta è risultato un importo “gonfiato” rispetto al consumo eccessivo, individuando anche le cause che hanno portato a questa problematica. Se i controlli dovessero dar ragione al cliente, la società idrica provvederà ad inviare una nuova fattura con l’importo corretto. Va ovviamente precisato che se in seguito ai controlli non dovesse emergere nulla di anomalo, il reclamo verrebbe respinto e il cliente dovrà procedere al pagamento della cifra presente sulla bolletta.