Mascherine protettive: chirurgiche o FFp2?

Mascherine protettive: chirurgiche o FFp2?

Ottobre 26, 2020 Off Di Ilario Galgani

Mascherine chirurgiche o Dispositivi di Protezione Individuali FFp2? Come essere sicuri di scegliere quella adatta maggiormente alle proprie necessità?

Con la continua evoluzione della pandemia e delle sue fasi, le esigenze che si presentano alle persone quando si parla di mascherine sono completamente mutate. Acquistare mascherine protettive online, dunque, comporta una serie diversa di considerazioni rispetto a quando si era nel pieno dell’emergenza, in primavera.

Vediamo quali condizioni sono mutate e come scegliere la mascherina maggiormente indicata alla propria situazione e alla propria condizione.

Mascherine chirurgiche o FFp2: la scelta durante il lockdown

Durante le settimane di lockdown la scelta tra mascherine chirurgiche, mascherine di fortuna o Dispositivi di Protezione Individuali certificati, come le FFp2 e FFp3, era per lo più guidata dalla disponibilità dei prodotti e dall’urgenza della situazione.

Spesso l’offerta di mascherine era troppo contenuta per fronteggiare la domanda e si doveva correre ai ripari anche per compiere operazioni di prima necessità, come fare la spesa e recarsi in farmacia.

In quelle tragiche circostanze di fatti non vi era una vera e propria alternativa: la maggior parte dei DPI certificati era destinata alle occupazioni sanitarie e alle forze dell’ordine, classi professionali a maggior contatto con la popolazione.

Le mascherine chirurgiche, invece, quando disponibili, erano destinate al resto della popolazione.

Ma come mai questa scelta?

FFp2 e FFp3: protezione dal prossimo

Le mascherine FFp2 venivano per lo più distribuite tra gli operatori sanitari in quanto si tratta dei dispositivi maggiormente indicati per proteggere chi li indossa dal contagio.

Le professioni sanitarie, insieme alle forze dell’ordine, infatti, durante le fasi più buie del lockdown, sono state costrette a contatti anche prolungati con persone contagiate o asintomatiche. L’unico dispositivo capace di proteggerli efficacemente contro il contagio da Covid-19, dunque, erano proprio le mascherine FFp2 o FFp3.

Nella misura in cui medici, infermieri, poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco sono stati anche i primi ad essere sottoposti al tampone, la priorità era quella di garantire la loro sicurezza nel mentre facevano di tutto per limitare al minimo il numero di morti.

Mascherine chirurgiche: proteggere il prossimo

Le mascherine chirurgiche, che durante le settimane di lockdown sono state messe a disposizione della restante popolazione, svolgono un ruolo completamente diverso.

Il filtraggio dell’aria inspirata è appena del 20%, totalmente insufficiente a garantire una valida protezione individuale.

Il motivo per cui sono state ampiamente diffuse, tuttavia, è la loro elevata capacità di filtraggio dell’aria espirata (oltre il 90%). In questo modo tutti coloro che indossavano la mascherina chirurgica, anche se asintomatici, non diffondevano nell’aria droplet, ovvero particelle di vapore e saliva contenenti il virus SARS-Cov-2.

L’idea alla base della mascherina chirurgica si è rivelata estremamente efficace: proteggere ognuno proteggendo tutti. Indossandola tutti si evita che gli asintomatici possano favorire il contagio.
Chi è sano, dunque, resta sano e chi è asintomatico non favorisce inavvertitamente la diffusione del contagio.

In questo modo l’emergenza sanitaria è stata superata nel migliore dei modi, dato il poco preavviso e le falle del nostro sistema sanitario.

Mascherine di protezione nella Fase 3: le nuove esigenze

Adesso che l’emergenza più urgente del Covid-19 è stata superata e il numero di contagi si è ridotto notevolmente, anche le mascherine certificate FFp2 possono essere tranquillamente reperite in commercio e acquistate da chiunque.

Ma quali sono le nuove esigenze? Chi, più di altri, dovrebbe indossarle?

Nell’occhio del ciclone non vi sono più solo professioni sanitarie e di polizia.

La corsa alle vacanze da parte degli italiani ha portato all’improvvisa ripopolazione di spiagge e strutture alberghiere situate in zone di particolare attrattiva turistica. Insieme a queste anche le attività eno-gastronomiche hanno visto particolare affluenza.

Tuttavia, mentre nei luoghi chiusi l’obbligo di indossare la mascherina permane, diverso è per tutte quelle attività che richiedono un diverso impiego delle cavità orali.

Attenzione alla ristorazione: perché usare mascherina FFp2

In particolar modo la ristorazione è un settore particolarmente colpito dagli assembramenti di persone. La disposizione delle misure di sicurezza impedisce alle strutture di fare un numero di coperti eccessivo ma comunque, durante le ore di punta, i locali sono pieni di persone.

Inoltre, all’interno di ristoranti, pub, pizzerie, etc. l’obbligo di mascherina è valido solo finché non ci si siede al proprio tavolo. Una volta accomodati i clienti sono liberi di liberare il viso.

Questo si traduce in un rischio potenziale per tutto il personale che lavora in sala, i camerieri. Durante le ore di punta questi sono costretti a ripetute e frenetiche interazioni con le persone sedute ai tavoli, tra portate dei piatti fino alle comande.

In questi casi la mascherina chirurgica perde completamente la sua utilità: dato che gli interlocutori non la indossano, infatti, non si ha garantita alcuna protezione in caso di contatto con un potenziale asintomatico.

Per questo motivo per i camerieri e tutti coloro che lavorano in sala, a stretto contatto con i clienti, è necessario l’impiego di una mascherina FFp2, la quale garantisce una protezione individuale.

Infatti, lavorando molto ed indossando la mascherina per molto tempo, un’eccessiva sudorazione può ridurre le capacità di filtraggio della mascherina.

I modelli indicati possono essere acquistati liberamente presso i tanti store online, come MaskHaze, che presentano mascherine FFp2 con marchio CE.