
Riscaldamento a infrarossi: perché il corpo percepisce caldo anche con aria più fresca
Novembre 16, 2025A molti è capitato di sedersi sotto un pannello radiante o una lampada a infrarossi e pensare: “Qui si sta bene”, pur sapendo che la temperatura dell’aria non è poi così alta. Non è una sensazione soggettiva, ma il risultato di un modo diverso di trasferire calore rispetto ai sistemi tradizionali ad aria. Capire come funziona il riscaldamento a infrarossi aiuta a scegliere meglio gli impianti, soprattutto in palestre, capannoni e dehors, dove riscaldare “tutto il volume” è spesso uno spreco.
Convezione e irraggiamento: due modi diversi di scaldare
I sistemi più comuni, come termosifoni e aerotermi, lavorano per convezione: scaldano l’aria, che a sua volta scalda persone e oggetti. L’aria calda tende a salire verso l’alto, quella più fredda resta in basso finché non viene mescolata. In ambienti alti questo crea la classica stratificazione: caldo in prossimità del soffitto, freddo a livello del pavimento.
Il riscaldamento a infrarossi, invece, lavora per irraggiamento. I pannelli emettono onde elettromagnetiche nella banda dell’infrarosso, invisibili all’occhio umano, che viaggiano nell’aria e vengono assorbite direttamente da:
superfici solide (pavimenti, pareti, arredi)
oggetti
corpo delle persone
Le superfici così colpite si scaldano e, solo in un secondo momento, cedono parte del calore all’aria circostante. Il risultato è che la percezione di caldo arriva prima per contatto radiativo che per temperatura dell’aria.
Cosa sono i raggi infrarossi e perché scaldano
I raggi infrarossi sono una porzione dello spettro elettromagnetico vicina alla luce visibile, ma non percepibile dal nostro occhio. Il nostro corpo li “sente” sotto forma di calore, esattamente come quando ci esponiamo al sole in una giornata invernale: l’aria può essere fresca, ma la pelle percepisce calore diretto.
Nei sistemi di riscaldamento ad infrarosso si utilizzano lunghezze d’onda adatte all’uso civile e industriale. Non parliamo di radiazioni ionizzanti o aggressive, ma dello stesso tipo di energia che il nostro organismo conosce benissimo nella vita quotidiana. Il principio è semplice: più una superficie assorbe queste onde, più si scalda. Per questo il posizionamento e l’orientamento dei pannelli radianti è fondamentale.
“Calore diretto” sulle persone e sulle superfici
Uno degli aspetti più caratteristici del riscaldamento a infrarossi è il cosiddetto calore diretto. Chi si trova all’interno del cono di irraggiamento di un pannello:
percepisce subito una sensazione di tepore sulla pelle e sui vestiti
avverte meno il freddo del pavimento o dell’aria, se non eccessivo
beneficia del riscaldamento delle superfici vicine, che diventano meno “gelide”
È per questo che, in molti casi, si può mantenere una temperatura dell’aria leggermente più bassa rispetto ai sistemi tradizionali, a parità di comfort percepito. Non perché il corpo “si illuda”, ma perché riceve energia termica in modo più diretto e mirato.
Perché è così utile in palestre e capannoni
Palestre, capannoni industriali e magazzini sono l’esempio perfetto di ambienti difficili da gestire con il solo riscaldamento ad aria. Le altezze elevate e i grandi volumi fanno sì che:
serva molta energia per aumentare anche di poco la temperatura dell’aria
l’aria calda si accumuli in alto, dove nessuno lavora o si allena
porte e portoni che si aprono spesso disperdano rapidamente il calore
In questi casi, i pannelli radianti a parete o a soffitto permettono di cambiare approccio: invece di cercare di scaldare l’intero volume, si scelgono le zone di comfort da trattare, come:
area di gioco o allenamento
panchine e zone di riscaldamento atleti
tribune e sedute del pubblico
postazioni di lavoro in capannoni e linee produttive
Il calore arriva direttamente agli utilizzatori e alle superfici che li circondano, riducendo la dipendenza dalla temperatura dell’aria.
Pannelli a parete per palestre alte: scaldare dove serve
Il caso delle palestre è emblematico. Sono spesso edifici alti, con grandi superfici vetrate e gradinate in cemento o metallo. Usare solo aria calda significa accettare che molta energia si perda verso l’alto. Con i pannelli a parete orientati verso tribune o aree di allenamento, invece, si può:
offrire comfort agli spettatori seduti, anche se l’aria resta più fresca nel resto del volume
creare fasce di calore in corrispondenza delle panchine, evitando che gli atleti si raffreddino troppo durante le pause
riscaldare in modo più intenso aree specifiche (ad esempio zone stretching o allenamento funzionale) senza dover “eccedere” con il riscaldamento generale
Il tutto con un ingombro minimo, perché i pannelli sono fissati alle pareti o in alto, e senza creare correnti d’aria indesiderate.
Dehors e spazi semiaperti: quando l’aria non basta
Nei dehors di bar, ristoranti e hotel il riscaldamento a infrarossi mostra ancora di più la propria logica. All’aperto, o in spazi semiaperti, l’aria non può essere “contenuta” e ogni tentativo di riscaldarla si disperde rapidamente. I pannelli radianti puntano invece direttamente sulle persone sedute ai tavoli, sui pavimenti e sulle pareti, creando isole di comfort anche quando la temperatura esterna è bassa.
È il motivo per cui molti locali che scelgono soluzioni radianti riescono ad allungare la stagione di utilizzo degli spazi esterni, pur mantenendo una gestione dei consumi ragionevole: non si cerca di cambiare il clima, ma di rendere vivibile una zona circoscritta.
Un diverso modo di pensare il comfort
Il riscaldamento a infrarossi richiede un cambio di mentalità: dal controllo ossessivo della temperatura dell’aria al concetto di comfort percepito. In pratica, non ci si chiede solo quanti gradi segnala il termostato, ma come si sentono le persone nei luoghi in cui vivono e lavorano.
Questo approccio è particolarmente adatto quando:
gli ambienti sono molto alti o voluminosi
l’utilizzo è intermittente o per fasce orarie
solo alcune zone sono realmente occupate
esistono vincoli architettonici o di spazio per i sistemi tradizionali
In questi casi, scaldare persone e superfici invece dell’intero volume permette di unire comfort e maggiore efficienza, soprattutto se i pannelli vengono dimensionati e posizionati con criterio.
Guardare al futuro del riscaldamento con più consapevolezza
Capire perché il corpo percepisce caldo anche con aria più fresca aiuta a leggere in modo diverso le tecnologie disponibili. Nei contesti complessi come palestre, capannoni e dehors, il riscaldamento a infrarossi non è una semplice alternativa, ma spesso la risposta più coerente al problema di fondo: fornire calore dove serve, nel momento in cui serve, invece di disperdere energia in metri cubi d’aria che nessuno utilizza davvero.
Pensare il riscaldamento in termini di irraggiamento e comfort mirato significa progettare ambienti più intelligenti, in cui sensazioni e numeri vanno nella stessa direzione: quella di spazi più vivibili, con meno sprechi e scelte tecniche più consapevoli.
