Tutto sullo Schema Ponzi: cos’è e come evitarlo

Abbiamo accolto pienamente la richiesta dell’Artigiano del Marketing, Stefano Antonucci, a sviscerare il tema degli Schema Ponzi che oggi, proprio in Italia, sono aumentati a dismisura.

In questo articolo proviamo a capire cosa sono e come riconoscerli per evitare di ricaderci pericolosamente. 

Come funziona lo Schema Ponzi

Lo Schema Ponzi è uno schema piramidale illegale che funziona mediante un finto business che remunera gli adepti con i capitali di adepti nuovi entranti. 

Deve il nome a Charles Ponzi, italo-americano che prometteva rendimenti importanti (circa 70-80%) per chi avrebbe investito su buoni postali di risposta internazionali. 

Le promesse venivano esaudite, i finanziatori erano felici, ma ecco che subentra la truffa. 

La remunerazione di queste persone funziona fintanto che nuove persone entrano all’interno dello schema, finanziando i membri già presenti nello schema. 

Ad un certo punto, inevitabilmente, le persone da remunerare saranno troppe e i nuovi adepti non abbastanza, per cui il sistema crollerà miseramente e il creatore scapperà con i soldi. 

Così funziona uno Schema Ponzi. 

Lo schema Ponzi in Italia

Anche in Italia si annovera un caso celebre, quello del cosiddetto “banchiere di Dio”, Giovanni Battista Giuffrè. 

Giuffrè prometteva tassi di interesse altissimi ai risparmiatori, sia privati che enti religiosi, per attività di ricostruzione di edifici ecclesiastici distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Siamo negli anni ’50 quando Giuffrè raggiunge la notorietà con un sistema funzionante. Forse troppo.

I rendimenti altissimi che prometteva, in effetti, venivano mantenuti, utilizzando però i capitali dei nuovi risparmiatori che si univano all’iniziativa.

Quando il sistema fu scoperto, Giuffrè fu preso ma i soldi ormai erano andati e numerosi enti persero centinaia di migliaia di euro. 

Per approfondimenti, consiglio un articolo interessante sul caso Giuffrè. 

Ho citato questo episodio per evidenziare come questo fenomeno sia più vicino di quanto pensiamo a tutt’oggi funziona e colpisce ancora. 

Come riconoscere uno schema Ponzi

Riconoscere uno Schema Ponzi non è semplice. Di solito coesistono più fattori di indizio, ma la sua versatilità lo rende un meccanismo funzionante ancora oggi. 

Innanzitutto, non tutti gli schemi piramidali sono illegali. Esiste oggi il cosiddetto Marketing multilivello o network marketing nel quale esiste uno schema piramidale, ma nel rispetto della legge. 

Il punto di partenza è, perciò, la consapevolezza del prodotto che si acquista. Per entrare nello schema piramidale, legale o illegale, si versa una quota di ingresso.

Nel network marketing la quota è bassa e legata al valore intrinseco del prodotto, viceversa negli Schema Ponzi ha somme più elevate e legata tipicamente a prodotti intangibili. 

Lo Schema Ponzi si fonda proprio sull’inesistenza di un prodotto realmente vendibile o di valore, per cui richiede un gancio – prodotto intangibile fittizio – che diviene la regola per attrarre nuove persone nel sistema.

Si tratta di un circolo oggettivamente vizioso che fallisce dopo un certo numero di anni. 

Quanto dura uno Schema Ponzi

Uno Schema Ponzi non ha una durata prestabilita, ma certo è che ha un limite, non essendo sostenibile. 

Incide la capacità di remunerare gli adepti mediante nuovi entranti che versano la quota, per cui se questi adepti hanno fretta di richiedere quota o nuovi entranti non alimentano lo schema, il sistema crolla. 

Viceversa, può durare diversi anni senza essere scoperto da chi ne fa parte.

Infatti, chi è all’interno del sistema, difficilmente riesce a riconoscere di trovarsi e ritiene, anzi, di essere in un business valido e funzionante. Il problema è che, ad un certo punto, i finanziatori, di solito i nuovi arrivati, saranno truffati di tutti i loro soldi e il vertice della Piramide fuggirà. 

Per cui, seppur non avendo una scadenza già nota, lo Schema Ponzi rimane un sistema non funzionale ed estremamente dannoso, vedasi casi Bitcoin e Madoff.